| Stipendi in ritardo? Antonio Tesoro: “Voci vergognose e disfattiste”
L'amministratore delegato dell'Us Lecce smentisce categoricamente i rumors che vorrebbero alla radice delle prestazioni deludenti delle ultime settimane una questione economica: "Siamo più che puntuali, chiedetelo ai calciatori"
di Gabriele De Giorgi - 3 dicembre 2012
LECCE - "Offensive, vergognose, disfattiste". Non trova altre definizioni, Antonio Tesoro, per le voci che vorrebbero le ultime scadenti prestazioni del Lecce conseguenza di uno stato di tensione tra club e calciatori, in particolare per quanto riguarda la puntualità dei pagamenti.
L'amministratore delegato dell'Us Lecce, nonché responsabile dell'area tecnica, raggiunto al telefono, smentisce categoricamente ogni ipotesi del genere: "Scriva pure che siamo la società più in regola, anche rispetto alle serie superiori. Abbiamo pagato sempre secondo le scadenze, se non prima".
La scorsa settimana, gli ispettori della Commissione di vigilanza sulle società di calcio hanno effettuato una verifica al primo piano di via Templari e proprio questa visita potrebbe aver alimentato supposizioni su presunte tensioni legate a questioni economiche. Ma proprio dall'ispezione prende spunto Antonio Tesoro per rincarare la dose, a scanso di ogni equivoco: "Se fosse vero quello che si dice, allora il 15 dicembre noi dovremmo essere penalizzati per qualche irregolarità". Come a dire che le bugie hanno le gambe corte.
Del resto bisogna ricordare una circostanza: solo pochi mesi addietro, quando il passaggio di società da Giovanni Semeraro a Savino Tesoro era tutt'altro che perfezionato, l'imprenditore originario di Spinazzola si è accollato l'onere dell'iscrizione al campionato e del pagamento della prima tornata di stipendi, comportandosi a tutti gli effetti come il proprietario di una squadra che non era ancora sua.
"Non lo so se sono voci messe in giro ad arte - ha aggiunto il giovane direttore sportivo -, ma sono oltraggiose per chi, in questa fase, ha deciso di rilevare un club di calcio anche a costo di sacrifici. Andatelo a chiedere ai calciatori se c'è qualche problema con gli stipendi". Più chiari di così, è difficile esserlo.
Il discorso, inevitabilmente, si sposta sul calcio giocato e sulle ultime, preoccupanti, partite: "Secondo me si tratta di un rilassamento mentale che ha prodotto la flessione in classifica e nella qualità delle prestazioni. Anche con la Reggiana siamo stati piuttosto opachi, nonostante il risultato favorevole. E' come se ci fosse, inconsciamente, un atteggiamento di presunzione e invece sin dal ritiro andiamo dicendo che i campionati si vincono con gli attributi, non con i blasoni". |
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