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Si fanno fin sequestrare le bici!
Biciclette sequestrate. Protestano i pendolari
I pendolari scendono dal treno, escono dalla stazione, tirano fuori le chiavi per aprire il lucchetto. Ma delle loro biciclette non c’è più traccia.
biciclette vigili stazione
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di Marianna Bruschi
PAVIA. I pendolari scendono dal treno, escono dalla stazione, tirano fuori le chiavi per aprire il lucchetto, ma delle loro biciclette non c’è più traccia. Al posto del mezzo che li avrebbe riportati a casa c’è un cartello del Comune che spiega che fine hanno fatto e c’è la nuova struttura per il bike sharing.
Un ritorno a casa con sorpresa. Lunedì sera per un gruppo di pendolari di Pavia la giornata lavorativa si è conclusa con una buona dose di nervoso. «Tornando dal lavoro io e altri pendolari abbiamo trovato parte delle rastrelliere recintate da un nastro corredato da divieto di sosta e informativa che per lavori dal 3 al 10 ottobre è vietato parcheggiare lì le bici – spiega Fabio La Rocca che tutti i giorni viaggia da Pavia a Milano e ritorno – . Le bici parcheggiate sono state rimosse e portate nel deposito dei vigili. Il tutto senza preavviso». Sul preavviso Comune e pendolari non sono d’accordo. «Abbiamo messo i cartelli a partire da venerdì – spiega il vice domandante dei vigili Maurizio Camagni – in più punti della piazza». «Se avessimo visto il cartello non avremmo parcheggiato le nostre biciclette – ribattono i pendolari – siamo sicuri, ieri mattina (lunedì per chi legge, ndr) i cartelli non c’erano». Ora sotto la pensilina davanti alla stazione in rosso e bianco c’è la struttura di «Pavia in bici» uno dei punti in città per il bike sharing, con la possibilità di noleggiare le biciclette e lasciarle in uno degli stalli che saranno attrezzati in città.
Ieri è partita la processione vero il comando dei vigili per riprendersi le biciclette “sequestrate” dalla polizia locale. «Sette o otto biciclette e cinque o sei motocicli», specificano i vigili. «Non solo non ci hanno avvisati – sottolinea ancora Fabio La Rocca – ma ci hanno anche spaccato i lucchetti». Eppure il Comune ribadisce che i cartelli c’erano, da più giorni. Resta il disagio per chi lunedì sera dopo una giornata in trasferta per lavoro si è dovuto dirigere a piedi verso casa. Alcuni sono andati poi al mattino a riprendere biciclette o motorini, ma ancora ieri pomeriggio mancavano all’appello ancora molti proprietari. Anche se non appoggiate agli stalli delimitati dal nastro bianco e rosso ieri mattina davanti alla postazione del bike sharing c’era una lunga fila di biciclette. E una fila di curiosi.. -
Vallone sconvolto.
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Si fanno fin sequestrare le bici!
Biciclette sequestrate. Protestano i pendolari
I pendolari scendono dal treno, escono dalla stazione, tirano fuori le chiavi per aprire il lucchetto. Ma delle loro biciclette non c’è più traccia.
biciclette vigili stazione
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di Marianna Bruschi
PAVIA. I pendolari scendono dal treno, escono dalla stazione, tirano fuori le chiavi per aprire il lucchetto, ma delle loro biciclette non c’è più traccia. Al posto del mezzo che li avrebbe riportati a casa c’è un cartello del Comune che spiega che fine hanno fatto e c’è la nuova struttura per il bike sharing.
Un ritorno a casa con sorpresa. Lunedì sera per un gruppo di pendolari di Pavia la giornata lavorativa si è conclusa con una buona dose di nervoso. «Tornando dal lavoro io e altri pendolari abbiamo trovato parte delle rastrelliere recintate da un nastro corredato da divieto di sosta e informativa che per lavori dal 3 al 10 ottobre è vietato parcheggiare lì le bici – spiega Fabio La Rocca che tutti i giorni viaggia da Pavia a Milano e ritorno – . Le bici parcheggiate sono state rimosse e portate nel deposito dei vigili. Il tutto senza preavviso». Sul preavviso Comune e pendolari non sono d’accordo. «Abbiamo messo i cartelli a partire da venerdì – spiega il vice domandante dei vigili Maurizio Camagni – in più punti della piazza». «Se avessimo visto il cartello non avremmo parcheggiato le nostre biciclette – ribattono i pendolari – siamo sicuri, ieri mattina (lunedì per chi legge, ndr) i cartelli non c’erano». Ora sotto la pensilina davanti alla stazione in rosso e bianco c’è la struttura di «Pavia in bici» uno dei punti in città per il bike sharing, con la possibilità di noleggiare le biciclette e lasciarle in uno degli stalli che saranno attrezzati in città.
Ieri è partita la processione vero il comando dei vigili per riprendersi le biciclette “sequestrate” dalla polizia locale. «Sette o otto biciclette e cinque o sei motocicli», specificano i vigili. «Non solo non ci hanno avvisati – sottolinea ancora Fabio La Rocca – ma ci hanno anche spaccato i lucchetti». Eppure il Comune ribadisce che i cartelli c’erano, da più giorni. Resta il disagio per chi lunedì sera dopo una giornata in trasferta per lavoro si è dovuto dirigere a piedi verso casa. Alcuni sono andati poi al mattino a riprendere biciclette o motorini, ma ancora ieri pomeriggio mancavano all’appello ancora molti proprietari. Anche se non appoggiate agli stalli delimitati dal nastro bianco e rosso ieri mattina davanti alla postazione del bike sharing c’era una lunga fila di biciclette. E una fila di curiosi.
invece di parlare e affrontare i problemi seri, si concretizzano solo queste puttanate
poveri pendolari
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Io alla mia ho messo anche un allarme sonoro!
Se i vigili avessero provato a rubarmela si sarebbe sentita la sirena da lì a casa di Capo Nebbia!. -
.Ora sotto la pensilina davanti alla stazione in rosso e bianco c’è la struttura di «Pavia in bici» uno dei punti in città per il bike sharing, con la possibilità di noleggiare le biciclette e lasciarle in uno degli stalli che saranno attrezzati in città.
Notare che fare il bike sharing a Pavia è come se volessero insegnarci come si cucina il riso.
Il problema non è avere un bici, tutti i pavesi (veri) ne hanno una, il problema è creare le condizioni perchè non si venga stirati ogni due per tre da chi guida col cellulare o non dà la precedenza nelle rotatorie.. -
lou grant.
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Questi sono fuori di testa, ma completamente! . -
.Ora sotto la pensilina davanti alla stazione in rosso e bianco c’è la struttura di «Pavia in bici» uno dei punti in città per il bike sharing, con la possibilità di noleggiare le biciclette e lasciarle in uno degli stalli che saranno attrezzati in città.
Notare che fare il bike sharing a Pavia è come se volessero insegnarci come si cucina il riso.
Il problema non è avere un bici, tutti i pavesi (veri) ne hanno una, il problema è creare le condizioni perchè non si venga stirati ogni due per tre da chi guida col cellulare o non dà la precedenza nelle rotatorie.
E magari anche le condizioni perchè si faccia qualche controllo sul furto di bici! TUTTI sanno che a Pavia c'è qualcuno che le rivende. Possibile che non si possa far niente per dare una controllatina a questi posti?. -
piop.
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Io tempo fa avevo avvisato di stare attenti a qualche ciclista,..modifico: ciclista inteso bottega, negosi ecc.
Edited by piop - 6/10/2011, 18:01. -
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Nè sò qualcosa!! discutere coi CARABINIERI che avevano invaso la pista ciclabile!!!!si sono limitati a guardarmi come EBETI!!!!! . -
fio_dla_nebia_58.
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gigi dovevi chiamare il 113...così avrebbero colto l'occasione per multare gli odiati rivali e tu finivi sulla pp con tanto di foto 
son pendolari barboni e ben gli sta
....fossero un pendolare ranzani come fdn si sarebbero trovati la casa vicino alla stazione, con annesso rumore notturno del treno, così non avrebbero + avuto bisogno della bici
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Salta il treno dei pendolari Il viaggio diventa incubo
Passeggeri già seduti sul 7.19, il controllore fa scendere tutti per un guasto Sul convoglio successivo tanti in piedi, impossibile muoversi nei corridoi
di Marianna Bruschi wPAVIA I pendolari sono seduti sulle poltroncine del treno che ogni mattina li porta a Milano. Parte alle 7.19 da Pavia tutti i giorni. Anzi, dovrebbe. Ieri mattina è stato soppresso con i passeggeri già a bordo. Nessuna spiegazione, tutti trasferiti sul treno successivo. Vagoni pieni, la gente schiacciata, il caldo soffocante. Un bimbo salito a Locate stretto in mezzo a studenti e lavoratori. E non è la prima volta che succede. Mancavano pochi minuti alla partenza. Qualcuno apre il giornale, chi si toglie la giacca, chi tira fuori un libro, chi chiude gli occhi per recuperare il sonno nei trenta quaranta minuti del viaggio. Poi passa il controllore. «Eravamo già tutti sul treno, ma ci ha avvertito di scendere – spiega Fabio La Rocca, pendolare della tratta Pavia-Milano – Ci ha solo detto “non si parte, abbiamo un problema”». «Il treno è stato soppresso per un guasto al locomotore», spiegano da TreNord. I pendolari sono scesi dal treno e hanno aspettato quello successivo. «Ci hanno fatto salire sul treno delle 7.29 – spiegano i pendolari – che è arrivato con 5 minuti di ritardo e due carrozze chiuse. Siamo arrivati a Rogoredo in ritardo, con carrozze strapiene, un caldo pazzesco. C’era anche un bambino compresso in mezzo ai pendolari». Il treno delle 7.19 è quello considerato «affidabile». Di solito. Parte da Pavia e ferma a Certosa, Villamaggiore, Milano Rogoredo, Lambrate e Greco Pirelli. Quello su cui hanno ripiegato i pendolari pavesi ieri mattina dopo Pavia e prima di Milano ferma solo a Locate Triulzi. Ieri però le tratte sono state unite, per recuperare con il treno successivo i passeggeri che aspettavano il convoglio soppresso. «Sono state fatte delle fermate aggiuntive per evitare ulteriori disagi», precisano da TreNord. Lunedì non è andata molto meglio. Unico treno disponibile per Milano il 7.14, «quello dopo era alle 7.51 ed è un Intercity – spiegano i pendolari – ma non c’erano alternative perché i treni in mezzo erano stati cancellati. E venerdì ci sarà pure lo sciopero». Lunedì è stato soppresso il treno delle 7.39. «E questo ha portato a una serie di ritardi – spiega Iolanda Nanni, coordinamento provinciale pendolari – il treno delle 8.01 per esempio aveva 21 minuti di ritardo. Abbiamo mandato diversi reclami per chiedere i motivi di questi disagi, ma temiamo siano dovuti al materiale rotabile, sono treni-carcasse». Da tempo ci sono disagi di vario tipo, dai ritardi alle carrozze in meno che si traducono in viaggi in piedi. «Anche il treno delle 8.38 che solitamente è preso da chi inizia a lavorare più tardi adesso a distanza di sei-otto mesi è sovraffollato – spiega Iolanda Nanni – sedersi è impossibile. Quindi c’è anche un problema di tagli alle carrozze». I pendolari sperano nella soluzione di almeno parte di questi problemi con l’attivazione della linea S13, la linea suburbana con treni che partiranno da Pavia per Milano ogni mezz’ora. «Ci hanno promesso treni nuovi», sottolinea Nanni. Per evitare, almeno, i guasti al locomotore come quello di ieri mattina.. -
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intanto l'ineffabile ing. Moretti sta per lanciare i posti "executive" sui suoi Frecciarossa.
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crazy's return.
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Uhm...ma è vietato?
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Oggi c'e' uno sciopero di quelli addetti alla pulizia dei treni.Curiosità : qualcuno di voi feccia se n'è accorto ??? . -
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No assolutamente! L'ho scoperto vedendo che domani e' confermato quello vero . -
fio_dla_nebia_58.
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visto sciopero sono tentato di fare un "numero" che resterà scritto in eterno nelle pagine + gloriose del mondo della feccia : considerato che lo sciopero inizia alle 9 prendo il treno e carico sulla bici, poscia rientro presto in bici utilizzando le poche piste ciclabili della zona energetica, indi le stradine di campagna care al meretricio delle signorine, il tutto fino a siziano, di li tramite strade poco battute arriverei fino all'alzaia all'altezza di borgarello .
