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di Fabrizio Merli
Mezzabarba, Abelli adesso ci sta pensando
In casa Pdl una candidatura del «faraone» metterebbe tutti in riga Il Partito democratico ha voltato pagina, è Antonio Sacchi l’idea
Il senatore Bosone «Guardiamo al futuro e non al passato»
PAVIA. «Guardare poco al passato e molto al futuro». Se sul nome del candidato Pd nel dopo-Capitelli si viaggia ancora tra le ipotesi, un primo risultato è stato raggiunto. E lo slogan, nel quale si riassume il pensiero del senatore Daniele Bosone, è chiaro. Questa volta, più che mai, il centrosinistra dovrà dimostrare nei fatti e con le persone di avere intenzione di voltare pagina. Il che, naturalmente, non significa gettare a mare quattro anni di esperienza amministrativa. «Significa - chiarisce Bosone - mettere insieme una squadra nuova, ma non improvvisata». Sul versante opposto, anche il centrodestra inizia le prime manovre di campo. Il segretario provinciale della Lega, Roberto Mura, ha avuto un primo incontro con Giancarlo Giorgetti. Mentre sul versante di Forza Italia, da Giancarlo Abelli, dopo un primo rifiuto netto, pare sia arrivata una posizione possibilista. Il “faraone”, insomma, starebbe riflettendo sulla poltrona di palazzo Mezzabarba.
Il Partito democratico ha riunito, proprio ieri mattina, l’assemblea cittadina. Un primo momento di riflessione dopo la fine traumatica dell’amministrazione Capitelli.
Per il momento non sono stati fatti nomi di eventuali candidati. Ci si sarebbe limitati ad avviare un’analisi sul percorso che ha condotto alla crisi e alla fine anticipata della legislatura.
Sarebbero state individuate alcune priorità. La prima è la necessità di cambiare radicalmente stile, aprendo un maggiore dialogo con la città. «Negli ultimi tre anni - spiega Bosone - è cambiato molto. Tanti giovani si sono avvicinati alla politica e credo che dovremo ripartire da questo, coniugando le innovazioni con l’esperienza».
Per quanto riguarda il “totosindaco” che, inevitabilmente, accompagna ogni campagna elettorale, non vi sono moltissime novità. Andrea Albergati, già sindaco per due legislature e oggi presidente di Asm, pare non abbia intenzione di spendersi il 6 e 7 giugno. Prende più quota l’ipotesi legata ad Antonio Sacchi, il vice presidente del Fraschini che, nel 2005, dovette cedere il passo a Piera Capitelli. Nella categoria “giovani”, buone chance vengono attribuite ad Antonio Ricci, segretario cittadino del Pd, mentre spunta anche il nome di Matteo Pezza, assessore uscente ai lavori pubblici. Più complicato il discorso sulle alleanze. L’amministrazione Capitelli aveva, progressivamente, chiuso i contatti con Comunisti italiani, Rifondazione comunista e Sinistra democratica, limitando la coalizione a Pd, Verdi e socialisti. Ora, mentre da parte di Rifondazione pare vi sia una tiepida disponibilità a riaprire il dialogo con il Pd, i Comunisti italiani, per bocca del segretario Martina Sollazzi, hanno già fatto sapere che con questo Partito democratico non c’è possibilità d’intesa. Tutta da decidere la posizione dell’Italia dei valori, a livello nazionale alleato scomodo di Veltroni, a livello locale nettamente opposta alla gestione Capitelli, ma anche in cattivi rapporti con Elio Veltri, del “Cantiere”, che per Antonio Di Pietro non ha parole tenere. A destra, invece, l’incognita si chiama Lega Nord. Forte di un 13 per cento alle ultime politiche, il Carroccio potrebbe avanzare qualche pretesa. Si fa con una certa insistenza il nome dell’assessore provinciale Angelo Ciocca, mentre il segretario provinciale Roberto Mura dice che partiranno a breve colloqui anche con il “senatur”, Umberto Bossi. Forza Italia e Alleanza nazionale, in attesa del congresso di fusione nel Popolo della libertà, stanno temporeggiando. Continua a circolare l’ipotesi di Pietro Trivi, ma tutto dipenderà dalle decisioni di Giancarlo Abelli. Una sua candidatura chiuderebbe ogni discussione..